Stiamo cercando di investire secondo tre diverse prospettive: la creazione di veri e propri progetti per il futuro, la formazione personale di coloro che abitano gli oratori e la riqualificazione delle strutture.
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Stiamo pensando e iniziando a realizzare alcuni progetti per il futuro, rispetto alla catechesi, ai cammini dell’Oratorio e ai percorsi che abitano l’Oratorio stesso.
Per quando riguarda la catechesi stiamo cercando di investire in progetti di formazione integrale che coinvolga tutte le dimensioni di vita dei bambini e dei ragazzi. Raccontare il Vangelo significa anche far crescere in umanità coloro che ascoltano e vivono l’esperienza della catechesi.
Per quanto riguarda i cammini del dopo-cresima abbiamo pensato di farli iniziare radicati nella parrocchia di origine e stiamo cercando di far compiere esperienze ai ragazzi e agli adolescenti che li frequentano. Quest’anno il percorso di incontri di prima media è partito ognuno nella sua parrocchia con un gruppo educatori che collabora insieme.
Per quanto riguarda i percorsi che abitano l’Oratorio stiamo parlando in particolare modo del gruppo Scout e dei Giovani del Decanato. Il Reparto Scout formato dagli adolescenti della scuola superiore si è spostato all’Oratorio San Luigi di Tradate centro; un cammino che andrà ad interagire e vivere alcune esperienze insieme con il Gruppo Adolescenti della Comunità Pastorale che ha sede proprio “di fianco” a loro. L’Oratorio san Luigi ha l’obiettivo di diventare centro della città per quanto riguarda gli adolescenti e un centro importante per il decanato (da Castiglione O. a Mozzate) per quanto riguarda il gruppo giovani. Per gli oratori di Abbiate e di Ceppine stiamo pensando come renderli punto di riferimento per la pastorale del gruppo Preadolescenti e come permettere di riappropriarsi degli spazi e delle strutture, dando loro una significativa fisionomia educativa.
Stiamo investendo nella ricerca di volontari per la riqualificazione delle aule e degli ambienti: molte persone si sono rese disponibili per imbiancare alcuni spazi dell’oratorio per ridare respiro agli ambienti. Stiamo investendo nel trovare volontari per i vari servizi. È interessante vedere come alcune persone si siano già rese disponibili per dare una mano.
Nel progetto di riappropriazione degli spazi e delle strutture, vogliamo rendere gli oratori luoghi attraenti, familiari e a norma. Stiamo pensando come ridare slancio educativo agli ambienti degli oratori per poterli inserire in un progetto di Pastorale Giovanile che coinvolga l’intero arco della vita dei bambini e ragazzi. Gli oratori e le sue strutture devono essere a servizio della Comunità per contribuire ed aiutare le famiglie nell’educazione dei loro figli.
In questo progetto d’intervento stiamo pensando ad alcuni passi per i diversi oratori.
Durante l’estate appena passata abbiamo imbiancato il bar e le aule per ridare respiro agli ambienti. Abbiamo poi sistemato il campo da calcio in erba sintetica per poter rendere più duraturo il manto. Abbiamo ripristinato i tabelloni da Basket nella palestra.
Il parco giochi attualmente non è utilizzabile essendo rotto e non a norma di legge: c’è “in cantiere” la possibilità di togliere le attuali strutture per mettere dei giochi nuovi. L’idea sarebbe quella di posizionare uno scivolo con qualche altalena per dare la possibilità ai bambini di poter tornare a giocare in quell’area, in vista di un’apertura domenicale e in settimana dell’Oratorio.
Sempre a livello di struttura sono in programma interventi per rintracciare alcune perdite e per porre fine ad infiltrazioni di acqua in alcune aree dell’oratorio. Infine altri interventi di imbiancatura saranno affidati a volontari (di cui siamo sempre in ricerca).
è stato fatto un controllo delle giunzioni, la spazzolatura del campo, la sistemazione dell'area del portiere con la sostituzione di una piccola parte dell'erba sintetica e del dischetto rigore.In questo modo la vita del campo è stata "allungata" di qualche anno
Come era prima dell'intervento:
L’Oratorio attende interventi di imbiancatura di aule, bar e spazi esterni. L’oratorio deve trovare spazio in una valorizzazione dei luoghi che sono presenti al suo interno.
L’idea è risistemare il cortile interno dell’oratorio per continuare a renderlo luogo privilegiato di educazione, come sostiene la pedagogia di San Giovanni Bosco. Gli spazi del gioco non solo spazi tecnici ma ambiti ideali per aprire un dialogo con i ragazzi. Il progetto sarebbe quello di ricercare questo valore aggiunto nella creazione di un clima educativo, nella valorizzazione dell’accoglienza attraverso gesti chiari e comprensibili e nella ricerca e formazione di persone che accolgano in oratorio.
Anche la struttura di Ceppine attende opere di imbiancatura e di sistemazione dei campi esterni. C’è in programma la sostituzione delle porte da calcio nel campo in erba.
Vorremmo che l’oratorio sant’Anna concentrasse la sua attenzione su alcune fasce di età per attivare proposta personalizzate e distinte. L’obiettivo anche qui è quello di coinvolgere tutta Comunità intera a prendere sempre più consapevolezza di essere educante e quindi chiamata a prendersi cura della parte più giovane di se stessa
Ognuno come membro di questa comunità deve fare qualcosa per il futuro; ognuno in base al suo carisma può investire e impegnarsi per le nuove generazioni. Innanzitutto la comunità cristiana deve pregare per il futuro dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti, la preghiera è l’arma più grande per ogni credente.
Ognuno può contribuire anche concretamente per gli oratori offrendo e mettendo in comune quello che può dare. Al tempo della Prima Chiesa i discepoli di Gesù mettevano in comune quello che avevano. Il libro degli Atti degli Apostoli ci dice: “La comunità dei credenti viveva unanime e concorde, e quelli che possedevano qualcosa non lo consideravano come proprio, ma mettevano insieme tutto quello che avevano”. È bello vedere come ci siano molte persone, uomini, donne e giovani che donano del tempo per svolgere un incarico o per dare una mano in oratorio: ci sono diverse catechiste e catechiste, vari educatori, diverse persone che danno una mano nei servizi (come nei bar) e nelle opere necessarie (come l’imbiancatura degli ambienti).
Da speranza vedere come anche privati o associazioni aiutino economicamente l’Oratorio a diventare più sicuro, più bello e più a norma. Un esempio si può ritrovare nell’associazione AVIS di Tradate che ha donato all’Oratorio San Luigi un defibrillatore e il corso di abilitazione DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) per diversi educatori. L’associazione AVIS ha quindi permesso di rendere l’Oratorio un luogo più sicuro e anche cardioprotetto. L’Associazione Volontari Italiani del Sangue di Tradate ha risposto all’esigenza di proteggere l’Oratorio di Tradate e coloro che frequentano gli ambienti dalla possibilità di arresto cardiaco. È un dono grande che viene fatto all’oratorio e ai suoi ragazzi perché permette di svolgere le attività sportive con una sicurezza maggiore. Per questo dono la comunità dell’Oratorio è grata all’Associazione, che mostra di perseguire il suo impegno di solidarietà, di cittadinanza attiva e di stili di vita sani e corretti.
Noi oggi decidiamo di investire come comunità nei nostri oratori! Questi investimenti si basano sulla volontà di continuare ad educare e formare le nuove generazioni; tale volontà si basa su una speranza affidabile. Come comunità crediamo nel futuro, abbiamo speranza che può esistere un futuro nuovo, bello e buono per il mondo. Crediamo che Dio non abbandona la sua Chiesa, ma continua a vigilare e vegliare su di essa (e soprattutto sugli oratori). Senza una speranza certa non avrebbe alcun senso educare. Noi investiamo perché speriamo nel futuro. E tu che leggi questo articolo, hai speranza nel futuro? Vuoi sperare nel futuro degli oratori? Noi ci crediamo e continueremo a crederci, perché come diceva don Bosco: “In ogni giovane, anche il più infelice, c’è un punto accessibile al bene e dovere primo dell’educatore è di cercare questo punto, questa corda sensibile del cuore e di trarne profitto”. Noi, come Oratorio, perseguiamo questo obiettivo e, con l’aiuto di tutta la Comunità, lo raggiungeremo di sicuro.
Articolo completo sul mensile la Concordia di Dicembre